17 gen 2017
gennaio 17, 2017

JEJU LOVELAND IL PARCO DELL’EROTISMO

gennaio 17, 2017 0 Comment
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JEJU LOVELAND IL PARCO DELL’EROTISMO
Jeju Loveland è un parco scultoreo hot dove 140 statue assumono le pose più esplicite. Il parco, ovviamente non adatto ai bambini, è tra le attrazioni preferite dai turisti che visitano l’isola sudcoreana.
E con questo disclaimer a caratteri cubitali speriamo di aver stuzzicato la vostra curiosità. Perché stiamo per portarvi in un mondo fatto di piaceri voluttuosi, dove la lussuria è la vostra compagna di viaggio e non ci sono tabù che tengano.
Siamo ad Amsterdam, nel quartiere a luci rosse? O magari in una peccaminosa…….

spa al confine svizzero? Niente di così scontatamente europeo: questa volta ci spingiamo fino in estremo Oriente. E precisamente in Corea del Sud, sull’isola di Jeju: qui sorge quello che è il più grande parco a tema del mondo dedicato al sesso.
Jeju Loveland è un nome semplice e ad effetto per indicare l’attività quotidiana primaria di tutti gli esseri viventi, umani e non umani (o per lo meno quella che tutti vorremmo fosse la nostra attività quotidiana primaria). Il parco a tema è il kamasutra fatto arte, nella forma di 140 sculture che mostrano una vasta gamma di posizioni articolate. Le statue rappresentano uomini, animali e persino esseri mitologici (vedi la sirena) dedicarsi alla piacevole attività nelle pose più disparate.
L’idea di creare un parco scultoreo così originale ed esplicito si deve a un collettivo di 20 artisti provenienti dall’università Hongik di Seul. Nel 2002 scelsero Jedu-do, l’isola maggiore dell’arcipelago sudcoreano, come location per il loro piccante lavoro. Il 16 novembre 2004 Jeju Loveland aprì al pubblico. Il parco però è in continuo divenire, in quanto continua a ospitare esibizioni di artisti provenienti da ogni parte della Corea. Queste vengono ospitate all’interno di sale espositive apposite, mentre le statue hot sono tutte all’aperto.
La storia stessa dell’isola di Jeju come meta turistica è molto interessante e si adatta perfettamente al contesto. Dopo la Guerra di Corea l’isola divenne meta di
riferimento per le vacanze estive, grazie al suo clima mite, i paesaggi incantevoli e le acque pure. Una scelta dettata per lo più dal fatto che i coreani, per ragioni politiche e finanziarie, non potevano permettersi di lasciare il paese. In particolar modo, la meta era una destinazione favorita delle coppie in luna di miele.
Il punto è che all’epoca i matrimoni erano tutti combinati dai genitori: gli sposi non si conoscevano fino a quando non si incontravano sull’altare. I pochi fortunati che avevano l’occasione di incontrarsi prima lo facevano sempre sotto l’attenta supervisione dei rispettivi genitori . Una situazione che non favoriva certo un’atmosfera di relax tra due persone che dovevano consumare la loro prima notte di nozze quando si erano conosciuti appena il giorno stesso.
La storia vuole quindi che gli hotel di Jeju si fossero specializzati ad accogliere le vergini coppiette, e che si impegnassero a favorire la loro reciproca deflorazione con un intrattenimento creato ad hoc. Le strutture assumevano dei professionisti per “rompere il ghiaccio” con spettacolini di lap dance e giochi istigatori che stimolassero le fantasie erotiche di uomini e donne, e gli dessero qualche idea per il dopo serata. Un vero e proprio corso di educazione sessuale accelerato.
Con un simile background storico, non c’è da meravigliarsi se Loveland abbia riscosso un enorme successo tra i turisti.

Articolo tratto da fanpage.it

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