Accade a molte, se non a tutte. Ed è spiacevole: parliamo dei rapporti sessuali dolorosi dovuti alla secchezza vaginale. La soluzione?
Lubrificante intimo e gel pleasure. Vediamo caratteristiche e tipologie di lubrificanti e come, quando e perché usarli. È capitato a tutte noi almeno una volta nella vita – anche alle più disinibite e “sane” – di provare poco o tanto dolore, oppure fastidio, durante un rapporto sessuale. La causa, a meno che non ci siano patologie precise che comunque è bene verificare col medico, è una sola: la secchezza vaginale. Ossia mancanza di lubrificazione vaginale sufficiente, dovuta a diversi problemi che poi andremo a vedere nel dettaglio…….
Può essere che la secchezza vaginale sia un disagio occasionale, quindi limitato. Ma se la situazione perdura nel tempo – dopo esserci confrontate sempre e comunque con il ginecologo – possiamo pensare di ricorrere con regolarità all’utilizzo di lubrificanti vaginali. Ne esistono di più tipi: possiamo per esempio usare un lubrificante cosiddetto pleasure, che si presenta generalmente in gel e serve per stimolare il piacere reciproco durante il rapporto sessuale, oppure un lubrificante ad uso medico Passiamo quindi a vedere quali possono essere le ragioni della secchezza vaginale e quale lubrificante possa fare eventualmente al caso nostro! Ovviamente, se durante un rapporto sessuale non siamo abbastanza lubrificate – se interviene quindi un episodio di secchezza vaginale – il rapporto stesso perderà molto o tutto in piacevolezza; la secchezza vaginale inoltre provoca non di rado ansie o tensione tra i partner, altra ragione per cui è bene risolverla, e in fretta.
Le cause che portano a un’insufficienza di lubrificazione naturale possono essere le più disparate:
Insufficienza o non adeguatezza delle fasi preliminari del rapporto;
Menopausa;
Assunzione di determinati farmaci (nel dubbio leggete bene le controindicazioni e consultarsi col medico);
Irritazione vaginale da contatto (per esempio dopo un prolungato utilizzo di assorbenti interni, o dopo lunghe pedalate);
Condizioni di stanchezza, stress, depressione o ansia;
Contrazione muscolare;
Sbalzi ormonali post-parto o legati alla tiroide.
Come potete vedere, molte cause sono legate a doppio filo a un problema medico, spesso non grave, ma per il quale comunque è sempre bene – e non ci stancheremo mai di ripeterlo, sempre – rivolgersi a un dottore, almeno in prima battuta. Soprattutto per evitare di farsi più male che bene con il fai da te. In ogni caso, vi accorgerete che anche il ginecologo nella stragrande maggioranza dei casi vi consiglierà – almeno in via transitoria – di ricorrere a un lubrificante vaginale. Come dicevamo ne esistono di diverse tipologie, procediamo dunque passandole in rassegna! Il lubrificante intimo – detto anche lubrificante vaginale – ha la funzione di ridurre o eliminare l’attrito responsabile del dolore o del fastidio durante il rapporto sessuale. La messa a punto dei lubrificanti da parte delle aziende farmaceutiche è legata a un’ispirazione medica: il lubrificante vaginale è infatti un diretto derivato di quello chirurgico.
In termini generali, sono disponibili sul mercato tre tipi di lubrificanti vaginali, contraddistinti dall’ingrediente principale della composizione:
Lubrificante a base acquosa: è idrosolubile (si scioglie nell’acqua, vien da sé quindi che non è l’ideale se si hanno rapporti nella vasca da bagno) e non ha grosse controindicazioni, tanto da poter essere utilizzato anche nel sesso orale;
Lubrificante a base oleosa: è un composto, spesso in gel, di sostanze derivate dl petrolio (vaselina o baby oil sono molto diffusi). La base oleosa consente al lubrificante di avere maggiore durata rispetto a quelli a base acquosa, ma ne serve di più in termini di quantità e può provocare allergie. Altra cosa da non sottovalutare, è che il lubrificante a base oleosa scioglie letteralmente il lattice, non consente dunque di essere usato con preservativi in lattice naturale, pena la perdita di efficacia anticoncezionale e di protezione dalle malattie sessualmente trasmissibili. Per lo stesso motivo non va usato nemmeno in abbinamento a sex toys in lattice naturale. Sono considerati a base oleosa anche lubrificanti fai da te come l’olio o il burro (preferibilmente da evitare);
Lubrificante a base siliconica: è quello dalla formulazione più recente. Ne basta poco per una buona durata, ma non sempre può risultare piacevole al tatto. Inoltre il lubrificante a base siliconica può rovinare la maggior parte dei Toys perché ne aggredisce la superficie. Questo tipo di lubrificante scioglie il silicone, ma non il lattice. Può lasciare macchie difficili da togliere su abiti e lenzuola.
Il lubrificante intimo non è utilizzato solo ed esclusivamente durante i rapporti sessuali: può essere infatti utile per alleviare il dolore di alcuni esami ginecologici particolarmente fastidiosi, di esami rettali, per l’inserimento di termometri anali o di clisteri.
Nei rapporti sessuali, il lubrificante si può applicare sul pene, sul dildo, nella vagina o nell’ano appena prima della penetrazione. Secchezza vaginale a parte, i lubrificanti aiutano la penetrazione durante il sesso anale, specie se si tratta delle prime volte, particolarmente dolorose.
Infine, non dobbiamo dimenticare che possiamo usare il lubrificante in tutta libertà per la masturbazione, sia maschile che femminile.
Articolo tratto da Roba da Donne
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